Comune di Stignano

pubblicato 2020/11/30 17:57:00 GMT+2,

Stignano (Stenano in greco-calabro) è un comune italiano di 1323 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.

Origini del nome 

L'etimologia di Stignano è tuttora incerta. Vi sono due possibilità: una derivazione greca da stenòs cioè luogo angusto, stretto o dal gentilizio latino Stenianum possedimento/villa di Stenus/Stenius. 

Storia

Nel 1121 Stignano viene indicato come chorion, un villaggio bizantino, ma i beni posseduti dalla famiglia Mantes in questo luogo si attestano già dalla seconda metà del X secolo. Per un lungo periodo è stato un casale del demanio di Stilo col nome di Steniani. Stignano diventa comune autonomo il 4 maggio del 1811 durante il periodo francese. Nel 1605 il piccolo casale di Stignano diede i natali a Francesco Cozza conosciuto per aver contribuito ad abbellire molte fra le chiese e palazzi romani, oltrechè lasciare la sua impronta in molte altre città d'Italia. Alcuni dei suoi capolavori sono conservati nei musei dell'Aquila, Napoli, Roma, Vienna ed Amsterdam. Pare che fosse cugino, per parte di madre, del filosofo Tommaso Campanella. Negli anni '60 del XX secolo nasce una disputa sulla natalità di Tommaso Campanella con il comune di Stilo. Nel 1968 un decreto ministeriale afferma che il filosofo calabrese è effettivamente nato a Stignano che allora apparteneva alla contea di Stilo. Nei pressi del maestoso Palazzo Lamberti si trova ancora intatta la casa di Tommaso Campanella dove, secondo alcune testimonianze, nacque il celebre filosofo.

Stignano, il paese verticale      

Abbarbicato su una collina da cui si gode di uno spettacolare panorama arricchito dalle ginestre e dai verdi arbusti della Valle dello Stilaro e dell'Allaro e dai ruderi di antiche costruzioni che si ergevano a protezione dell'abitato, Stignano è il paese che ha dato i natali al pittore Francesco Cozza, le cui opere abbelliscono le chiese di tutto il belpaese. Diviso tra una fascia costiera in cui fini sabbie color dell'oro abbracciano le acque cristalline dello Ionio e un verde tratto collinare che arriva a 340 metri di altezza, Stignano comprende un antico centro storico in pietra con una struttura verticale unica al mondo e una zona marina più ariosa e moderna. Teatro di tradizioni folkloristiche secolari come la Festa di Sant'Antonio da Padova, che ogni 13 giugno attira fedeli e turisti da tutta la regione, Stignano è sede della Festa dei Vicoli, uno degli eventi di punta dell'estate locridea, che scuote le viuzze di questa cittadina con ritmi folk di ogni parte del mondo mescolati ai profumi e ai sapori genuini delle terre di Calabria.

Una passeggiata per Stignano

Passeggiando per il centro storico di Stignano che sorge aggrappato a uno sperone di roccia, si può notare in Piazza Forzio, lo splendido belvedere che da sulle meraviglie della costa dei gelsomini. Poco più su, il Convento di Sant'Antonio di Padova e la relativa Chiesa, risalenti al XVII secolo, con il piccolo, meraviglioso giardino all'interno del chiostro. 

Spostandosi verso la zona marina, si possono scorgere le suggestive rovine del Castello di San Fili e la relativa torre d'avvistamento, edificati l'uno nel '700 e l'altra nel '500 per proteggere gli abitanti della zona dagli invasori saraceni che arrivavano dal mare. Infine, la zona balneare di Stignano, ariosa e attrezzata per il crescente flusso turistico estivo, offre una superba spiaggia candida che si fonde con fresche acque cristalline perfette per le immersioni verso un fondale stupendo, popolato da una fauna marina variegata e da misteriosi tesori archeologici ancora da scoprire. 

Monumenti e luoghi d'interesse 

Villa di Scinà o Villa Caristo

Villa di delizie tardo-barocca edificata in località Scinà intorno al 1740 dalla famiglia Lamberti di  Stignano aggregata dal 1690 al Sedile dei nobili della città di Stilo. Il pian terreno su lato est dell'edificio ospita una cappella gentilizia con tre altari in stucco e una statua di San Leonardo probabilmente proveniente dalla vecchia chiesa omonima in Stignano non più esistente. Il giardino è abbellito di uno scenografico ninfeo con fontane e termina lungo un viale che porta alla fontana in marmo raffigurante due "delfini". Il gruppo marmoreo di Tancredi e Clorinda domina il prospetto principale ma nel passato tutto il recinto in muratura fu pregevolmente arricchito di stucchi e ospitava statue in marmo a mezzobusto. La villa di Scinà della famiglia Lamberti fu pignorata dai creditori nel 1752 e nel 1761 fu acquistata ad un'asta in Napoli dal Marchese Lorenzo Clemente di San Luca anche barone della limitrofa Motta Placanica il quale, grazie alla sua particolare sensibilità, ampliò il nucleo centrale originario con due ali laterali. Nell'ottocento fu ceduta ai marchesi Avati di Polistena ed infine nel 1830 fu acquistata da Francesco Maria Caristo, rampollo emergente dalla famiglia stignanese. Quest'ultima famiglia che ha dato l'attuale nome alla vila detiene ancora la proprietà. Nel 1984 Poste Italiane ha emesso un francobollo con la Villa Caristo.

Convento di Sant'Antonio da Padova (sec. XVII)

Il monastero fu fondato nel 1618 dai Padri Minori Riformati di San Francesco d'Assisi sotto il titolo di Santa Maria degli Angeli. La chiesa annessa ospitava la cappella di Sant'Antonio da Padova e la cappella gentilizia della famiglia Lamberti dedicata a San Pietro d'Alcantara. Il grande terremoto del 1783 danneggiò leggermente l'edificio ma venne comunque soppresso per ordine della Cassa Sacra. Il convento venne riaperto durante il Decennio francese (1806-1815) sotto il titolo di Sant'Antonio di Padova. La statua del santo, un capolavoro in cartapesta leccese del 1710, da allora fu traslata sull'altare principale. L'altare maggiore e le decorazioni della navata sono stati abbelliti con stucchi decorativi da maestranze locali tra il XIX e il XX secolo. Il chiostro del convento racchiude un piccolo giardino con al centro una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana. La facciata della chiesa è stata riconfigurata secondo lo stile architettonico del ventennio fascista. 

Castello di San Fili (o Castello Lamberti di San Fili)

E' un casino fortificato costruito, tra il 1710 e il 1720, dal capitano e patrizio stilese Giuseppe Lamberti, secondo i canoni dell'architettura militare su un promontorio dello storico suffeudo di San Fili. Pregevole il salone ottagonale del piano nobile e il ponte levatoio di accesso trasformato in seguito in muratura. Nelle vicinanze del castelletto i Lamberti edificarono anche una chiesetta di campagna dedicata a Santa Maria del Carmine. Nella seconda metà del XIX sec. i Lamberti alienarono tutta la proprietà di San Fili a Ponziano Alvaro di Riace. Attualmente il castelletto e la chiesa rurale sono di proprietà del Comune di Stignano. 

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